Giuseppe Falconio (16/02/1942 – 29(04/2020) detto Peppino è stato executive chef e docente di quattro istituti alberghieri italiani (Villa S. Maria, Pescara, Formia, Castrovillari).
Grande cultore della cucina italiana, e abruzzese in particolare, è stato animatore di un processo di rivisitazione e rielaborazione di ricette tipiche della tradizione contadina italiana in “veste gourmet”.
Ha rielaborato la cucina quanto basta per non “urtare” i mutati gusti gastronomici della nostra epoca. Una cucina fatta nel rispetto rigido della stagionalità delle derrate evitando di confinarla però in un “integralismo” regionalistico angusto e limitativo.
Giuseppe, conosciuto da tutti come Peppino era sposato con Maria Rita Calabrese, insegnante in pensione ed era padre di tre figli: Francesco, Emiliano e Stefano.
La carriera di Peppino Falconio inizia nel 1956 all’hotel Nuova Italia di Roma. Nel 1957 è al Grand Hotel Imperiale di Viareggio, nel 1958 Hotel Universo di Fiuggi. Nel 1960 lavora al Cafè De Paris di Roma, locale simbolo della Dolce Vita felliniana, aperto nella data inaugurale da una brigata guidata da un altro chef villese, suo padre Francescopaolo ‘Ciccillo’ Falconio.
Sempre a Roma Peppino Falconio ha prestato servizio nel prestigioso Hotel Vigna dei Cardinali nel 1961. In carriera è stato capo servizio presso: Hotel Duca d’Aosta (Sestriere), Grand Hotel Mediterraneo (Riccione). Chef executive poi all’Hotel Timi Ama di Villasimius (Ca), Grand Hotel Mediterraneo (Montesilvano).
Negli ultimi anni di carriera Peppino Falconio è stato testimonial di un importante pastificio abruzzese di Fara San Martino per cui ha realizzato ricette e organizzato eventi tra cui si segnalano le manifestazioni gastronomiche di cucina italiana a Mosca (URSS 1983) Toronto (1996), Baltimora, Chicago, Washington, Pechino, Rio de Janeiro (1997), Helsinki (1998), Parigi, Amsterdam, Vienna Hannover, Salisburgo, Philadelphia, (1999), Coimbra, Lisbona, Glasgow Oporto, Monaco di Baviera (2000).
Ha cucinato per primi ministri e personaggi dello spettacolo e nel 1985 è stato selezionato per la preparazione del pranzo di lavoro in occasione della visita in Abruzzo di Papa Giovanni Paolo II.